divendres, 22 de juny del 2012

El límite del crecimiento

No m'han deixat participar a l'entrevista del 3/24 diuen que no s'hi pot participar en directe. M'hi he quedat amb les ganes: 
"Hace 40 años se aprobó en Roma un informe sobre los límites del crecimiento. 30 años después, en 2004 se actualizó. Hoy en Roma se celebra un encuentro para potenciar el crecimiento. Ya lo dijimos hace 40 años y lo repetimos, el crecimiento a costa de todo es insostenible económicamente, socialmente y ambientalmente.¡ EL CAPITALISMO NO TIENE FUTURO!" *The limits to growth (encargado por el Club de Roma)

dimarts, 19 de juny del 2012

RESOLUCIÓ CJC-Joventut Comunista de Catalunya SOBRE L'EUROVEGAS

Us deixo aquí la nsotra resolució (CJC-Jovetut Comunista de Catalunya) sobre l'Eurovegas, que vam aprovar en el nostre congrés el dia  6 de Maig.
A més a més des de CJC participem en la Plataforma "Aturem Eurovegas" activament.

Els projectes com l'Eurovegas formen part del model económic que ens ha portat a la crisi actual. Basar la millora de la situació econòmica en projectes arquitectònics o d'infraestructures a gran escala és seguir en la dinàmica del model econòmic basat en el totxo.

En cas de que el macro-complex s'instalés a El Prat, produiria un ggran imapcte ambiental al parc Natural del Delta del Llobregat que compta amb 20 hàbitats naturals d'interès comunitari europeu. A més a més, causaria impactes en el paisatge així com un augment de la contaminació acústica i lumínica (entre d'altres), el que afectaria a la gran diversitat de l'àrea protegida, on trobem 3 espècies d'animals en perill d'extinció. Comportaria també canvis en l'ús del sòl, passant de usos agraris (parc agrari del Llobregat) a una zona cimentada.

Amb les seves condicions fiscals especials es segueix promovent l'evasió fiscal de les grans fortunes en moments de crisi en els que considerem que la pressió fiscal sobre les grans fortunes ha d'incrementar-se.

Més enllà del ball de xifres de llocs de treball que s'ha especulat que crearia, aquests serien precàris i s'hi violarien els drets laborals i sindicals.

D'altra banda, el model d'oci que comporta és totalment contrari al que defensem des de CJC.
Deixant a banda el component joc, és tot allò que l'envolta el que és realment preocupant: les drogues i l'explotació de les treballadores del sexe-

De fet, l'experiència de Las Vegas com a nucli d'aquest model ens demostra que més enllà de suposar un creixement econòmic per a la regió o la ciutat, els beneficis es limiten a les màfies del joc.

Per tot l'anterior, els CJC estem en contra del projecte Eurovegas que és insostenible econòmicament, socialment i ambientalment.

EUROVEGAS NI AQUÍ, NI ENLLOC!

dilluns, 18 de juny del 2012

Alternativa Jove-Joves d'EUiA: 5-J Dia Mundial del Medi Ambient

 Manifest del nostre Àrea de Medi Ambient en el dia Mundial del Medi Ambient de 2012.




Aquest 5 de Juny, Dia Mundial del Medi Ambient, des d’Alternativa Jove volem posar en manifest les greus conseqüències socials, econòmiques i ambientals, si no s’adopten les mesures necessàries, de forma immediata, per evitar la propera crisi ambiental i energètica. Els costos econòmics d’aquests canvis seran més importants que els costos per aturar-los.

Avui dia, la política ambiental s’ha convertit en un dels principals reptes d’interès i de la preocupació internacional, ja que el nostre actual model de consum i de repartiment de la riquesa no pot garantir la sostenibilitat. El retorn a models fracassats que posen en greu compromís de futur l’estat de benestar, ambiental, social i futur energètic.

En defensa del medi ambient, volem expressar l’error que ha suposat la supressió de l’anterior Departament de Medi Ambient de la Generalitat de Catalunya que garanteixi el control ambiental, i el greu retrocés que ha suposat l’aprovació de la llei Omnibús, amb la modificació de la legislació ambiental.

Tots aquests canvis, conjuntament amb les retallades socials donen lloc a un greu retrocés en la justícia social i ambiental.

És per això que des d’Alternativa Jove fem una crida a l’esquerra anticapitalista i ecologista, ja que només la suma de les nostres alternatives podrà afrontar la crisi socioambiental.

dissabte, 19 de maig del 2012

ECOLOGIA APPLICATA: Piogge acide, impronta ecologica, indicatori di sostenibilità e ruolo della vegetazione nel bilancio ecologico

Vi lascio qua degli esercizi che ho fatto 2 anni fa nella materia di Ecologia Applicata della Laurea di Scienze Ambientali della Università degli Studi di Trieste (Italia).

1.Inquinamento atmosferico e piogge acide: cause, ed effetti.

L’inquinamento atmosferico è composto per i VOC, l’ozono troposferico, smog, particolato, ossidi di zolfo e azoto...
Questi ultimi composti (gli ossidi) derivano dalla combustione e formano le pioggie acide.

CAUSE DELLE PIOGGIE ACIDE
Gli ossidi di azoto si formano quando l’aria, che ne ha ossigeno e azoto si brucia, dunque sempre che c’è una reazione di combustione otteniamo questi ossidi, ma anche per i gas che emettono i rifiutti organici in processo di decomposizione.

Gli ossidi di zolfo invece si devono alla combustione di composti che contengono zolfo; il 85% di questi ossidi di zolfo si formano con la combustione di fuel che si fa per ottenere energia, l’8% per processi industriali ed il 7% per i trasporti.
C’è anche una piccola parte di emmissioni naturali.

Le piogge acide si formano quando questi ossidi si combinano con l’acqua atmosferica in due modi: quando questa cade in forma di pioggia (washout) oppure quando è in forma di vapore (rainout), creando acidi e dunque rendendo quest’acqua di pioggia più acida che le piogge normale.
pH pioggie normale: 5,65
pH pioggie acide: 5-2

La maggior parte delle pioggie acide è dovuta agli ossidi di zolfo (67%) e quelle pioggie acide per ossidi di azoto sono meno pericolose perchè i composti azotati possono essere assorbiti per le piante.

-Reazioni dei composti di zolfo:
SO+1/2 O2=SO2+SO3
SO+H2O=H2SO2
SO2+H2O=H2SO3
SO3+H2O=H2SO4

-Reazione principale dei composti di azoto:
2NO2+H2O=HNO2+HNO3

-Un problema importante delle pioggie acide è che non cadono dove si formano perchè le nuvole “acide” si spostano migliaia di kilometri.

EFFETTI
-Danni agli edifici,boschi,coltivi,suoli, ecosistemi acquatici (danni più evidenti che negli ecosistemi terrestri perchè le calize del suolo hanno effetto buffer e perchè gli organismi acquatici sono più sensibili alle variazioni di pH)...

Ecosistemi acquatici:
                -diminuzione del numero di pesci (conseguenze nella pesca ed il turismo)
                -rischio di estinzione per alcune specie perchè non si riproducono(stress)
                -morte di anfibi e nascita con deformazioni
                -le conchiglie dei moluschi si distrugono e dunque essi muoino
                -le piante muoiono e siccome sono la basse della catena trofica questa diventa              gravemente alterata

Ecosistemi terrestri:
                -danni ai tronchi, alle foglie (perdita degli oli protettori), alle membrane             interne(perdita nutrienti) dei vegetali
                -inibizione della reproduzione cellulare
                -riduzione dei nutrienti del suolo perchè i metalli in ambienti acidi si combinano con i   nutrienti e le piante non possono assorbire questi composti
                -perdita delle foreste (ricchi in specie)
                -problemi con l’industria del legno
                -diminuzione del turismo
                -problemi nei coltivi
                -gli ervibori hanno all’interno molti metalli procedenti delle piante (pericolo anche per               gli umani che li mangiano-bioaccumulo)
                -le uova degli animali hanno le parete fine perchè mangiano insetti che hanno molto Aluminio

Problemi per l’uomo:
                -danni agli edifizi
                -diminuisce l’effetto buffer del suolo e dunque gli acidi corrodono le tubature e            aumenta la concentrazione dei metalli nelle acque per consumo (bucche ed acque               sotterranee).
                -problemi di salute per i metalli che si trovano nelle acque

2.Il concetto di impronta ecologica e come quantificarla. Conosci altri indicatori di sostenibilità?

MODELLO PER
È un indicatore di sostenibilità che relaziona altri indicatori di Presione, Stato e Risposta.
la presione: è quella che il sistema sociale e le sue attività fanno sul sistema naturale (emmissioni,rifiuti) come conseguenza dei processi di produzione e consumo. Si possono divvidire in: uso eccesivo delle risorse naturali, cambi nel uso del suolo ed emmissioni nell’aria, acqua e terra.
lo stato: è il sistema naturale (componenti chimici,fisici e biologici e le loro condizioni).
le risposte: sono quelle risposte sociali (politici) derivati per fermare le presioni sul sistema naturale. Le risposte possono ostentare a qualsiasi parte della catena (anche nel modello DPSIR).
È stato sviluppato dall’OCSE
Questo modello è stato molto diffuso perchè si adatta agli elementi a tener conto per prendere decisioni, marca i limiti della sostenibilità politica e pubblica in riguardo ai problemi ambientali ed anche può definire gli stati del sistema e prevedere i comportamenti futuri.
Con questo modello si hanno disegnato gli indicatori sviluppati per l’Eurostat, gli indicatori di Nazione Unite per lo Sviluppo Sostenibile...
Ma questo modello si dice che sia molto lineale perchè fa catene causali trai problemi concreti però non determina le relazioni tra questi problemi.

MODELLO DPSIR
È una versione del PER che include altri due elementi,le forze direttrici (D) e gli impatti (I).
Forze direttrice:sono le neccesità primarie (luogo dove vivere,cibo,acqua) e dopo anche le secondarie (mobilità,divertimento,cultura).
Per il settore industriale le forze direttrice sarebbero per esempio producere il massimo con il minimo costo.
Nel contesto macroeconomico le forze direttrice sono divvise in settori economici: agricoltura, energia,industria,trasporti,costruzione...) ed ogniuno ha le sue forze direttrice.
Impatti: sono i cambi che si producono nello stato chimico,fisico o biologico dello stato naturale. Questi impatti influiscono negli ecosistemi, nella salute umana, nell’economia...
È stato preso dall’Agenzia Europea dell’ambiente.
Prima di tutto si raccoglie l’informazione sui tutti gli elementi della catena DPSIR e si relazionano tra di loro.
Attraverso questo modello è possibile misurare l’efficacia delle risposte.


IMPRONTA ECOLOGICA
È un indicatore ambientale, un indice di sostenibilità ecologica. È uno dei più applicati.
Si definisce come “l’area di terra produttiva o di ecosistema acquatico (biosfera) neccessario per produrre tutte le risorse naturali (materiali,energia,ossigeno,acqua e biodiversità) di cui ha bisogno una popolazione definita e per metabolizzare tutti i rifiuti prodotti per essa”.
Nasce dell’idea di capacità portante perchè se le necessità del sistema sono superiori a quelle che la biofera può darci, il sistema diventa insostenibile.
È importante per consapevolizzare sull’impatto delle nostre attività alla gente e quindi per ridurlo.

I territori  di cui l’uomo ha bisogno sono:
-territori per l’absorzione di CO2 (foreste principalmete)
-territori per coltivi
-per allevamenti
-foreste
-territori di uso diretto(aree construite/occupate per l’uomo)
-territorio maritimo produttivo (piataforma continentale)
-territorio per la conservazione della diversità(territorio intatto per mantenere la diversità)

Si fa una tabella nella qualle si relaziona ogni terreno alle neccessità produttive per ottenere così impronte ecologiche parziali per dopo sumarli ed ottenere il valore totale.
Il consumo e la produttività si misurano quindi in ettari (ha).
Dopo fare il calcolo si può definire un sistema produttivo come sostenibile ecologicamente se esiste l’area di biosfera della quale ha bisogno per soddisfare le sue neccessità o insostenibile se non esiste.
Molto spesso si calcola l’impronta ecologica pro capite a secondo dei paesi.
 
Impronta ecologica a secondo dei paesi,2003

Questo indice di sostenibilità ha alcuni problemi perchè:
-considera l’inquinamento del CO2 come l’unica forma d’inquinamento
-non considera le scorie radioattive
etc...
L’impronta ecologica (dati di 2006) è di 2,2 ettari globali pro capite, e quella italiana 4,2 ettari.
La differenza tra capacità di carico e impronta ecologica è il deficit ecologico (quando la diferenza è negativa) e biocapacità residua (quando è positiva).
I paesi in via di sviluppo generalmente hanno biocapacità residua.
In Italia abbiamo un deficit ecologico di 2,9 ettari per persona. Cioè siccome la disponibilità ecologica nazionale è di 1,4 ettari pro capite, ci serve il doppio di territorio per soddisfare i nostri livelli di consumo e di produzione di scarti.
A livello mondiale il deficit ecologico è di 0,5 ettari; come la disponibilità ecologica è di 1,8 ettari, ci servirebbe più si un pianeta per mantenere i livelli di consumo attuale.

ALTRI INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ
Indice di benessere economico sostenibile (ISEW)
Introduce modificazioni nel PIL per introdurre l’economia non registrata per il mercato come i lavori domestici ed anche include i danni e benefici causati all’ambiente.
Anche se valorare questi fenomeni e un po complicato.

Indice di sostenibilità ambientale (EPI)
È una misura del progresso verso uno sviluppo sostenibile.
Se è alto indica che gli obbiettivi per lo sviluppo sostenibile si raggiungono.
È stato progettato per integrare gli obiettivi ambientali delle Nazione Unite.
-La sostenibilità è rappresentata come funzione di:
-lo stato dei sistemi ambientali:terra,aria,acqua,ecosistemi
-livelli d’inquinamento e utilizzo delle risorse negli ecosistemi (consumo e produzione di energia, emmissioni di gas serra, importazioni, pecentuale di specie a rischio sul totale, percentuale delle risorse idriche uilizzate sul totale, la percentuale di energia rinovabile consumata...)
-capacità sociale per adattarsi ai cambi e di rispondere ad essi
etc...
Questo indice permette di fare una comparazione internazionale e permette anche di:
-identificare i risultati delle politiche ambientali
-identificare le migliore prattiche disponibili
-investigare le relazione ambientali ed economiche
Così questo indice dimostra che non c’è una relazione chiara tra la crescita economica di un paese e la sua sostenibilità ambientale e perciò dimostra che è neccesario l’utilizzo d’indicatori per prendere decisioni politiche, economiche e sociali non solo a secondo degli indicatori economici come il PIL.

 
Il primo paese in sostenibilità è l’Islanda perchè l’energia prodotta provviene da fonti rinovabili e perchè ha un buon controllo dei gas serra. Italia si trova al posto numero 18. (per l'anno 2010)

3.Il ruolo della vegetazione nel bilancio ecologico della biosfera
Le foreste occupano 1/3 della supeficie terrestre emmersa e contribuiscono alla produzione della biosfera (40%). Perciò la sua conservazione e quindi la preservazione degli equilibri dei diversi ecosistemi è molto importante.
Le foreste sono fonti di risorse per l’uomo (legname e medicine), sono fonte di rifugio per la flora e la fauna (diversità), regolano il clima (assorbono CO2, evapotraspirano, assorbono gran parte della radiazione solare), controlano il deflusso superficiale delle acque (evitano l’erosione), regolano il ciclo di nutrienti, sono la fonte principale di medicine ed hanno un valore paessagistico, culturale e storico.
Le principali azioni che contribuiscono alla deforestazione sono:  l’industria del legname, quella della carta, i coltivi ed allevamenti e le attività turistiche(costruzione di piste da sci, complessi residenziali...), gli incendi, le pioggie acide...

RUOLO DELLE FORESTE NELLA BIOSFERA
-assorbono il CO2  ed anche il carbonio (nel legno e nel suolo) riducendo l’effetto serra
Numerosi studi dicono che la quantità di CO2 prodotta dalla foresta viene reassorbita, all’uguale che quella di ossigeno.
E quindi la deforestazione fa aumentare la concentrazione de CO2 nell’atmosfera e se avviene per un incendio lo fa di più (perchè si rilascia anche CO2, particolato ed altri gas serra). All’aumentare la quantità di CO2 l’effeto serra serà aumentato e quindi la temperatura globale.

-regolano il ciclo dell’acqua, dei nutrienti e della materia
La vegetazione rilascia acqua in forma di vapore attraverso l’evapotraspirazione, se c’è meno foresta c’è anche una riduzione delle precipitazioni e quindi una riduzione d’acqua nel suolo.
E quindi si produce un cambiamento del clima globale e della distribuzione della vegetazione.
La riduzione dell’evapotraspirazione contribuisce inoltre all’aumento della temperatura a livello del suolo.
Negli incendi, i composti idrofobici possono migrare in profondità e costruire un orizonte impermeabile per l’acqua dunque il ciclo dell’acqua è afflitto.

Quando questi terreni si coltivano si raccoglie materia organica (si prende quella che è nel suolo) e quindi si interrompe il suo ciclo.

I nutrienti sono trasportati per dilavamento quando manca la copertura forestale.

-variazioni climatiche
La deforestazione contribuisce al aumento dei  fenomeni estremi meno prevedibili e con maggior frequenza: onde di caldo, cicloni tropicali, spostamento dell’anticiclone delle Azore (diminuzione delle pioggie nelle zone tropicali), uragani, aumento di epoche secche con un periodo unico di forte pioggie...questo succede perchè il gradiente di temperatura tra il mare e la terra aumenta e quindi il flusso dell’aria delle zone più fredde a quelle più calde che sarà più forte.

Aumenterà anche l’effetto albedo nelle zone deforestate con una diminuzione quindi dell’evapotraspirazione e con un cambiamento della circolazione atmosferica generale.

-il suolo diventa meno fertile, si erosiona, desertificazione...
Quando non c’è vegetazione l’acqua delle pioggie trascina i materiali del suolo erosionandolo (dove le condizione sono secche conduce alla desertificazione) e dilavando i nutrienti difficoltando così la crescita di una nuova foresta; accumulando questi sedimenti e nutrienti nei fiumi con importante conseguenze ecologiche per i loro ecosistemi.
Le zone deforestate sono poco fertili e se lo scoppo della deforestazione è i coltivi, dopo due anni non si può coltivare più perchè il suolo diventa esterile (conseguenza economica).
Quando si coltivano piante non adatte a le condizione ambientale di questi posti, il suolo diventa anche esterile.

-fonte di diversità
Alla stessa volta che si deforesta molti specie animali e vegetali spariscono e così il suo ruolo nell’evoluzione biologica.
Le foreste sono fonti importanti di diversità genetica che contribuisce all’agricoltura, ed è la fonte principale di sostanze medicinali.


dimarts, 27 de març del 2012

Deliciosa merienda vegana fácil (receta)

Como últimamente me he vuelto semivegana (a días) os presento esta receta de una merienda fácil, rápida y sana.

Ingredientes para 2 personas (da para 2 copas):

- 4 fresas maduras
- 1 naranja de zumo (no muy grande)
- 1 zanahoria pequeña
- 1 puñado de avellanas
- 1/2 manzana reineta
- canela
- 1/2 L leche de soja
- cacao puro en polvo (opcional)
- azúcar vainillado (opcional)
- muesli (opcional, para decorar)



Se pelan las frutas  y la zanahoria (con cuidado de quitar la parte blanca a la naranja para que no amargue) y se parten en trozos. Se ponen en un recipiente adecuado para la batidora (si se tiene licuadora, mejor). Se añaden las avellanas, muuucha canela (que además es un buen bactericida), 2 cucharaditas de cacao en polvo y 1/2 cucharadita de azúcar vainillado.
Se cubre con leche de soja (aprox 1/2L) y se pasa la batidora de arriba hacia abajo hasta que se ha mezclado todo y no quedan demasiados grumos.
Se sirve en un vaso o copa y se le puede añadir muesli, avellanas y un poco de canela por encima para decorar (yo además le he añadido galleta)

Éste es el resultado:







diumenge, 25 de març del 2012

Sensacions des de Montjuïc

Gràcies per haver aparegut en la meva vida.
Trobo a faltar els teus ulls, la teva barba de setze dies, les teves mans grans...
M’agradava quan m’explicaves les teves històries,
m’agradava que ho fessis mentre conduïes.

Tot i que no ho semblés,
m’agradava quan em tocaves els cabells i em despentinaves,
quan somreies amb tendresa, quan m’abraçaves.
M’agradava cuinar amb tu i
que protestessis per les verdures.
M’agradava que fos dimecres i que el coixí
encara fes olor a tu.
M’agradava que m’enviessis
missatges a mitja nit.
M’agradava que et preocupessis per tu i per mi.
M’agradava que volguessis recórrer el món
i que per a tu el món fóssim nosaltres.
M’agradava que em diguessis que volies fugir amb mi
enlloc.

Quan deies que eres feliç encara t’estimava més.
Caminar amb tu em relaxava.
Somio amb tu ara que ja no hi ets.
Recordo quan em deies “vine amb jo” i t’imagino tot vestit de blanc
amb el mar blau i verdós al fons.
Mar que ara ens separa,
brisa traïdora que només em porta records.

Gràcies per les festes compartides,
per les lluites que vam viure junts.
Mai no ens aturàvem, no calia.
Allà érem a la Universitat i al carrer nit i dia.
Aquesta ciutat sense tu està buida...

M’agrada haver-te agradat,
espero algun dia poder-te retrobar.

Foto propia. Montjuïc al capvespre

dimarts, 13 de març del 2012

Les hores detingudes

[...] "No et sembla que aquestes ratlles parlen de nosaltres? No sents com comença a créixer aquest envà entre tu i jo? No sóc un enimga per a tu? Com em veus? Com m'imagines d'aquí a vint anys?Què saps de mi? Ignores les meves veritats profundes, les inquietuds, les angoixes, les petites victòries de l'esperit i de la intel·ligència. Si em coneguessis de debò l'arrel de l'ànima no t'hauria d'explicar els aferrissats combats que em ronden. T'ho explicaré, t'explicaré qui sóc i què porto a dins i t'anticipo que no et censuro ni et demano res a canvi.
[...]
Les meves inquietuds, fins ara inconcretes, han cristal·litzat en una idea, que és un punt de partida: tu i jo ens hem dit tot allò que ens havíem de dir, ens hem xuclat mútuament mentre ens em sentit bé l'un amb l'altre. No em penedeixo de res, però sé reconèixer el final d'un camí. Et recordaré sempre com una persona agradable, com un amic a qui es pot mirar a dins dels ulls.
[...]
La vestal que porto a dins m'avisa que el meu foc s'extingeix i que és inútil voler atiar-lo com fins ara. Si ara que sóc jove consento a sufocar el foc interior, em veig convertida en cendra per sempre. Sincerament, tu no t'adones que estem consumint les últimes brases? No notes que ja no ens encomanem ardor?
 
    Cal saber dir prou. Tu i jo som massa diferents i cada vegada ho serem més. Som a les portes d'un futur que ens pot fer mal si ens obstinem a compartir-lo. Més d'una vegada m'he penedit d'haver-te portat aquell ram de flors. Ja tenia molts dubtes aleshores i et vaig mostrar un afecte artificial. Te'n demano disculpes. Ja sentia l'amenaça d'aquest mur i no t'havia d'haver enganyat amb unes flors que en realitat procuraven enganyar-me a mi mateixa."

"M'adono que la gelosia no ve de la possessió d'una persona per una altra, sinó que algú que no ets tu s'apropiï els detalls, les maneres, els gestos involuntaris que dibueixen l'essencia de les persones i tan singular i irrepetible com les empremtes digitals"

"Recordo aquell vagó com un dels molts parèntesis a què ens força la vida" [...]

"Li va costar readaptar-se al cel de plom i caminar per dins de l'aire entelat. Sentia unes ganes irrempimibles d'aixecar el llençol de boira, d'esqueixar els núvols i mirar el disc del sol de fit a fit"

Les hores detingudes. R.Solsona (fragments que m'agraden) 

Foto propia. Barcelona , Port Olímpic



dijous, 8 de març del 2012

Cada día es 8 de marzo: dia internacional de la mujer trabajadora


¡CADA DÍA ES 8 DE MARZO!


Hoy todos a la calle. 19h en las plazas principales de cada ciudad manifestación por los derechos de la mujer. (BCN Universitat 19h)

Imprimeix-ho tot
En una finestra nova Desde IU exigimos:
  1. Que se incorporen medidas efectivas para la integración de las mujeres en el mercado de trabajo, en condiciones de igualdad, tanto salariales como profesionales.
  2. Que se articulen medidas que consoliden el reparto familiar y social del cuidado de la infancia y las personas dependientes universalizando los servicios públicos.
  3. Que se reconozca la contribución económica de las mujeres en los trabajos no reconocidos como productivos (crianza, cuidado, tareas domésticas, etc).
  4. La asignación del 5% del total del Presupuesto a políticas “mujer” específicas y transversales.
  5. El derecho a la Interrupción Voluntario del Embarazo, de forma libre y a cargo de la sanidad pública.
Des d'Alternativa Jove-Joves d'EUiA exigim:

  • Feina i salaris dignes per a totes les dones joves (NO A LA REFORMA LABORAL!) i oferta suficient d’habitatge social per poder tirar endavant els nostres projectes de vida aquí, sense veure’ns obligades a emigrar.
  • Serveis públics de qualitat i transport públic a preus assequibles.
  • Les dones joves tenim dret a una vida lliure de violències masclistes.
  • Dret a decidir sobre el propi cos sense haver de demanar permís per ser mares ni per no ser-ho. Volem coeducació i prevenció, no lleis que ens infantilitzin.
  Aquest 8 de març, indignades per totes aquestes raons tornem a sortir al carrer
per cridar que el patriarcat i el capitalisme ens retallen la vida.

Cada dia és 8 de març!










“Frente a la crisis, más recursos para la igualdad”

Llevamos casi cuatro años padeciendo a nivel mundial el enriquecimiento ilícito y el incremento desmesurado de las grandes fortunas ostentadas por los bancos, entidades financieras y oligopolios empresariales, a costa de sectores más necesitadas de apoyo y protección social.

Las medidas de reforma laboral adoptadas por el gobierno del PSOE en esta última legislatura, han dejado las manos libres a la derecha más recalcitrante, que amparándose en las tasas de desempleo amenazan con continuar desmantelando todas las conquistas.

Europa se ha convertido en un territorio hostil para la globalización de los derechos sociales, sus mandatarios se alían con la estrategia de los mercados para eliminar de un plumazo los servicios públicos y el estado de bienestar.

Las situaciones de precariedad conllevan casi siempre una disminución paralela de derechos y libertades, Y en estas circunstancias son siempre sus componentes más débiles las y los que sufren las peores consecuencias: la juventud y las mujeres.

El año 2011 mostró el ascenso imparable del paro femenino, un mayor porcentaje en trabajos a tiempo parcial de las mujeres y una desigualdad salarial en aumento. Para colmo 2012 se nos presenta con una reforma laboral, que incide directa y más crudamente contra la estabilidad y la calidad en los empleos de las mujeres.

El PP en una muestra clara de su concepto patriarcal de la sociedad, paraliza la Ley de Dependencia para que directamente seamos las mujeres las que ya, sin soporte alguno, continuemos ejerciendo de cuidadoras de hijas e hijos y familiares dependientes.

Después de 25 años, conseguimos una Ley de interrupción voluntaria del embarazo que no contentaba a nadie por las restricciones que la ley planteaba a la libertad individual de las mujeres y por su enfoque paternalista, no obstante, supuso un avance en algunas reivindicaciones del movimiento de feminista. Ahora el PP pretende de nuevo volver al pasado, adaptándose a los deseos de la iglesia católica y cuestionando nuestra capacidad para tomar decisiones sobre nuestra propia vida.

El feminismo está y ha estado siempre del lado de lo público, no sólo reivindicando legítimamente el papel activo y visible de las mujeres en ese espacio, sino también como concepto político. Hemos sido siempre conscientes de que el Estado debe garantizar todos los principios de transversalidad que reafirmen el bienestar e igualdad de la ciudadanía.

En muchas autonomías, gobernadas tanto por el PSOE como por el PP, o se han desmantelado organismos de igualdad y clausurado recursos, o se han aminorado sustancialmente los apoyos económicos para el mantenimiento de programas destinados a la igualdad.

Por eso en este 8 de marzo IU llama a la movilización y a la lucha constante no sólo para que no se eliminen ni uno de nuestros derechos, sino además para que haya un aumento presupuestario real e importante en políticas específicas de igualdad.



















dimarts, 6 de març del 2012

NO A LES RETALLADES

No sé què haurà pensat el meu profe de català quan li he donat aquesta redacció de temàtica lliure:

-LES RETALLADES-

Pel que fa a les retallades de l'actual govern (tant el de CiU a Catalunya com el del PP a l'Estat), no puc estar-hi més en desacord.
Crec que no són necessàries i que només serveixen per privatitzar serveis públics com per exemple l'educació i la sanitat.
N'és un exemple clar el que s'està fent amb la universitat pública; ja que les pràctiques de les carreres es tornen obligatòries, el que significa treballar a l'empresa privada sense cobrar.
Ens volen fer creure que les retallades són imprescindibles a causa de la situació econòmica actual (crisi).
Ben cert és que calen diners per poder mantenir els serveis públics però no crec pas que la millor manera sigui estalviant en la despesa pública.
Aquests diners es poden aconseguir d'altres maneres com: limitant el salari dels alts càrrecs, realitzar una reforma fiscal per què les grans fortunes paguin molt més i amb què es gravi més a les indústries contaminants.
D'altra banda, perseguir el frau fiscal i l'economia submergida és un altre eix important.
A més a més es podria pensar en la nacionalització de la banca com a mesura de control total dels diners contra possibles fraus entre d'altres coses.
Per úñtim, reduir la despesa en defensa i en la casa reial, a part de servir per estalviar més diners, obriria la porta a nous debats del model d'Estat que volem en referència a la transparència, a la democràcia i a la seva estructura.

Per acabar deixo una imatge que m'hagués agradat posar-hi :)


divendres, 24 de febrer del 2012

#EnZarzuelanadie sabia de “los chanchullos” de Urdangarin???

 #EnZarzuelanadie sabia de “los chanchullos” de Urdangarin???

Viernes, 24 de febrero de 2012
Desde el Área de Juventud de Izquierda Unida no entendemos como podemos convivir con una Institución como la Casa Real que carece de control democrático y transparencia económica. Así mismo, exigimos que desde el Congreso de los diputados se investigue la relación que tiene la Casa Real con los presuntos negocios ilícitos de Iñaki Urdangarin por los que tendrá que testificar mañana día 25 de febrero.

Estamos inmersos en un periodo de crisis económica como consecuencia de las políticas neoliberales del PSOE y del PP, y de la aplicación de medidas que están afectando con mayor dureza a la mayoría social y en especial a los grupos sociales más vulnerables, entre los cuales se incluye la juventud. Mientras tanto, la corrupción del mundo empresarial y financiero, generadores y culpables de la crisis va destapándose cada día, afectando ya incluso a la Casa Real.

Presuntamente, los Duques de Palma, Iñaki Urdangarín y Cristina de Borbón se han enriquecido ilícitamente a través de las entidades Noos y Aizon, aprovechando su posición privilegiada y sus contactos como miembros de la Casa Real. Además, queda presuntamente la sospecha de que el Jefe del Estado, Juan Carlos de Borbón, conoció y encubrió estos hechos con anterioridad, anteponiendo los intereses delictivos de miembros de la Corona al acatamiento de la ley.

Desde el área de Juventud de IU creemos que es intolerable que en una situación económica como en la que nos encontramos siga habiendo tanta opacidad con las cuentas y negocios de la Casa Real. No entendemos como es posible que la máxima Institución del Estado no rinda cuentas a los poderes políticos, escape al control presupuestario de las cortes y además no se conozca el patrimonio y las cuentas personales de Juan Carlos de Borbón.

Según la estimación de periódicos como Público, el presupuesto que gasta la Casa Real a través de partidas de diferentes Ministerios ascendería a un mínimo de 59 millones al año. Además, según otros medios de comunicación como la publicación hace años de la revista británica EuroBusiness, El Rey posee en sus cuentas privadas un patrimonio estimado de 1790 millones si se tiene en cuenta los bienes del Estado de los que disfruta.Estas cifras son totalmente desorbitadas para cualquier ciudadano o ciudadana y más cuando desde los poderes políticos no están exigiendo recortes y austeridad, para según ellos, poder salir de la Crisis.

Además, nos preguntamos qué intereses defiende o ha defendido la Casa Real con sus visitas al exterior de las que apenas informa y qué recibe a cambio de facilitar a las multinacionales españolas firmas de contratos millonarios en el Extranjero. En nuestra opinión, La Casa Real no juega un papel imparcial dentro de esta sociedad desigual, es evidente que se preocupa más por los intereses de unos frente a otros, porque no hemos visto ningún pronunciamiento de nuestro monarca ante los desahucios que están sufriendo decenas de familias cada día, no hemos visto a ningún miembro de la Casa Real protestando por los más de 5 millones de parados y paradas o por el desigual reparto de las consecuencias de la Crisis, lo que significa que en la práctica nuestro Rey trabaja más por los de arriba que por los de abajo.

Desde nuestro punto de vista, esta situación, es consecuencia de la articulación estructural del Estado en una “Monarquía Parlamentaria” que carece de transparencia política y económica. Estructural porque ya en la Constitución (que recordamos no hemos tenido oportunidad de votar los y las menores de 50 años) consagra que “La persona del Rey es inviolable y no está sujeta a responsabilidad”, permitiendo que el Rey, Jefe del Estado goze de un privilegio que le permite evadir cualquier control político, y que es caldo de cultivo para comportamientos corruptos y lucrativos, como en la que presuntamente está implicado su yerno.

Pero esta situación no sólo se puede cambiar, sino que es necesario cambiar para regenerar las Instituciones hacia un Estado verdaderamente democrático a través de un proceso constituyente que camine hacia la III República.


http://izquierda-unida.es/EnZarzuelaNadie